Tra paesini di charme e ripidi pendii, c’è una terra in cui il sole splende quasi tutto l’anno. Coi suoi terreni così vocati regala alla viticoltura caratteri unici. Qui, nella Bassa Atesina, pergole di vigneti e alberi di mele tracciano il percorso più bello della Val di Non, la Strada del Vino dell’Alto Adige. Storie di vita, culture enologiche e sogni di produttori sono racchiusi in questa fantastico territorio. Pronti? Ecco 3 cantine da non perdere sulla Strada del Vino dell’Alto Adige!

Non era una giornata come le altre. Io e Raffaele abbiamo viaggiato molto tra le regioni italiane, alla scoperta di cantine, colline panoramiche e vini da raccontare. Ma quel giorno per me era diverso. Una vena di consapevolezza in più, un pizzico di volontà di mettersi in gioco, o un entusiasmo differente. Non so bene cosa sia stato, ma quelle che avrei vissuto in quel giorno di sole in Alto Adige erano la prime esperienze di degustazione in cantina dopo aver iniziato un nuovo percorso, quello che accomuna tanti appassionati di vino, ma che soltanto i più veri portano a termine per diventare Sommelier Ais.
Una curiosità particolare verso i tantissimi vigneti coltivati in Trentino Alto Adige, e le mille sfumature di vini che ne derivano, ci hanno spinti quel weekend a viaggiare alla scoperta della Strada del Vino dell’Alto Adige.
La Strada del Vino dell’Alto Adige
Sono 15 i comuni che ne sono attraversati e ben 70 le sue cantine, così come i chilometri da percorrere tra i vigneti e i panorami montuosi della Strada del Vino. Noi abbiamo deciso di concentrarci principalmente su tre zone molto particolari, ognuna coi suoi tratti ben distintivi, ognuna dalle caratteristiche uniche regalate dall’enorme varietà di ambienti pedoclimatici esistenti in Alto Adige. Montagna, Cortaccia e Termeno sono alcuni tra i comuni più a sud della Strada del Vino dell’Alto Adige, ma nonostante la loro vicinanza, altitudini e terreni diversi rendono unico ogni loro vino.
Montagna, dai versanti soleggiati, è la culla dei Pinot Nero più premiati. Cortaccia vanta pendii da record, più di 700 metri di dislivello in cui uomo e natura si trovano faccia a faccia per dare vita a nettari inconfondibili. Termeno è la patria indiscussa di quel vino che tanto contrappone appassionati ed intenditori, il vitigno a bacca bianca più aromatico dell’Alto Adige, il Gewurtztraminer.
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Franz Haas, la cantina sulla Strada del Vino dell’Alto Adige che unisce genio e creatività
La prima cantina che visitiamo durante il nostro viaggio sulla Strada del Vino dell’Alto Adige è Franz Haas, nel comune di Montagna, produttrice di vino da più di sette generazioni.
C’è una particolarità, una bellissima unicità che mi entusiasma appena varco la soglia di quel wine shop così originale. Arte e logica si uniscono in un’unica forma e diventano protagonisti dell’atmosfera che ci circonda. Poltrone e tende di tappi in sughero, quadri quasi surrealisti e specchi di bottiglie fanno da padroni in questa stanza così ecclettica e creativa. Nulla è lasciato al caso da Franz Haas, e ovviamente nemmeno le etichette appositamente commissionate a Riccardo Schweizer, un noto artista locale, per regalare ad ogni bottiglia una vera e propria nota artistica.

Ma non è tutto. La vera vena geniale e creativa di Franz Haas VII, settima generazione della famiglia che dal 1880 è proprietaria della cantina, si ritrova all’interno di ogni loro bottiglia. Ogni vino è il risultato di un’attenta ed estrosa ricerca di cui Franz Haas VII non ne riesce più a fare a meno.
Assaporando quei 9 vini in degustazione, ognuno di loro ci ha regalato un aroma o un profumo, che solo Franz Haas VII, con la sua genialità creativa, avrebbe potuto far emergere. Come il Manna, un’autentica esplosione di profumi e sapori. È una cuvé di ben 5 vitigni, aromatici e semi-aromatici, Rieslieng, Gewurtztraminer, Kerner, Sauvignon Blanc e Chardonnay. La magia che esplode quando lo assaggio è un equilibrio perfetto fra di loro, nessuno di loro si annulla per effetto dell’altro, ognuno sprigiona la sua unicità.
C’è poi lui, il re della cantina, un vitigno ostico e per pochi territori, ma che in Trentino Alto Adige sa dare grandi soddisfazioni. È il Pinot Nero, la cui più alta interpretazione non abbiamo potuto assaggiare per il limitatissimo numero di bottiglie prodotte. Ma grazie alla disponibilità della signora che ci seguiva in questo percorso, abbiamo degustato a confronto il Pinot Nero e il Pinot Nero Schweizer. Vini che sprigionano tutto il carattere dell’Alto Adige, della barrique in cui affinano e della meravigliosa destrezza di Franz.
Ci rimettiamo in strada verso la prossima meta, con tre bottiglie in più ad invecchiare nella cantina, e una nuova visione del vino, un vino come opera d’arte.

Cantina Kurtatsch: la più a Sud dell’Alto Adige
Non occorre molto tempo per spostarsi da Montagna a Cortaccia, ma in quei 10 minuti di auto, il finestrino si riempie di meraviglia. Attraversiamo campi coltivati ad alberi di mele, cuore della produzione agricola della Val di Non, e salendo dolcemente in altitudine, questi frutti prelibali lasciano lentamente il passo alle vigne dormienti di gennaio. Come Bianca Neve che attende il bacio dal suo Principe Azzurro, ora quelle spoglie pergole trentine stanno aspettando soltanto una lacrima di linfa primaverile per risvegliarsi e germogliare.
Eccola lì, Cantina Kurtatsch, che in punta di piedi compare dietro le pendenze collinari della Strada del Vino dell’Alto Adige. La sua nuova struttura è di un’imponenza moderna ma delicata, quasi mimetizzante fra le montagne circostanti.
Appena entro nel Wine Shop, rimango colpita dalla quantità di bottiglie esposte, come un’orgogliosa collezione d’amore, mentre la vista panoramica sui vigneti sembra riportarle indietro nei terreni dove sono nate. È anche questo l’obiettivo di Cantina Kurtatsch, una delle cooperative vinicole più antiche della regione che riunisce più di 190 famiglie e altrettanti ettari di vigneto. Rappresentare al meglio il terroir in ogni vino non è impresa facile quando ci si ritrova a confronto con più di 700 metri di dislivello nel solo comune di Cortaccia. Ma sembra proprio questo uno dei punti di forza: ad ogni vitigno la sua altitudine, ad ogni vino che ne deriva le sue unicità.
Tutto ciò prende vita perfettamente nel “Penon”, il Pinot Grigio che abbiamo degustato al fresco sole della terrazza panoramica. L’inconfondibile provenienza del calice così cristallino è svelata dalla bellissima freschezza, tipica dei climi freddi alto atesini, ma ancora di più dal bouquet armoniosamente fruttato e minerale del mio sorso.

Questa tappa di degustazione è stata una piacevole sosta di relax. Baciati dal sole di una bella giornata di gennaio, abbiamo riso e goduto del piacere profondo e ineffabile del vino.
Per chi volesse vivere un’esperienza ancora più immersiva, Cantina Kurtatsch organizza anche visite guidate all’interno della loro barricaia, dalle suggestive mura scavate nella roccia, per poi proseguire con una degustazione di 4 vini della collezione Terroir.
Cantina Tramin: punto di riferimento per il Gewürztraminer
Come ultima tappa della nostra giornata sulla Strada del Vino dell’Alto Adige, scegliamo una chicca della zona. È una cantina che vanta rinomati premi per i suoi vini e che sta diventando punto di riferimento in termini di Gewürztraminer. Termeno, il comune che abbiamo raggiunto, dà nome a Cantina Tramin, e allo stesso tempo a questo vitigno così aromatico.
Cantina Tramin mi colpisce subito per la sua inusuale architettura esterna, una rigogliosa foresta di travi verdi che ingloba la struttura sottostante. Ma è all’interno del wine shop che rimango affascinata. Un’esposizione di bottiglie infinite mi trasporta all’interno di un nuovo mondo, tutto da immaginare e scoprire.
Sono le etichette della gran selezione che più mi fanno sognare: l’Epokale, il primo vino italiano ad aver ottenuto il massimo dei punteggi dalla più rinomata guida del mondo. Il Nussbaumer, Gewürztraminer più premiato d’Italia. Il Maglen, un’altissima espressione di Pinot Nero dell’Alto Adige.
Terminum: la massima interpretazione di Gewürztraminer
Cogliamo la preziosa opportunità di assaggiare ben 5 dei vini della selezione esposta. Ma è con l’ultimo calice della degustazione che un nuovo orizzonte a me ancora sconosciuto si svela. Un’eleganza diversa, profumi unici, e una rara dolcezza mi introducono ad un vino che non pensavo potesse esistere. Litchi, miele, frutta esotica, fiori sconosciuti sfiorano intensi i miei sensi e lo spirito. Si tratta di Terminum, un sublime nettare di Gewürztraminer caratterizzato dalla formazione della preziosa muffa nobile. Sono pochissimi i luoghi nel mondo in cui la Botrytis Cinerea, questa speciale muffa che rende inconfondibili i vini, riesce a svilupparsi. Una rara combinazione di fattori, tra cui clima e posizione del vigneto, contribuiscono a creare questa massima interpretazione di Gewürztraminer.

Sono disponibili su prenotazione anche visite guidate alla scoperta della cantina e della barricaia con degustazione a seguire. Noi abbiamo preferito semplicemente recarci al punto vendita per degustare le loro etichette. Il costo è di 1€ a calice … non male per poter assaggiare anche vini di gran pregio!
La nostra giornata alla scoperta delle cantine sulla Strada del Vino dell’Alto Adige termina qui. Il giorno lascia il posto alla notte con uno dei tramonti più belli mai visti. Il cielo si tinge di rosa e una flebile palla di fuoco color arancio si nasconde dietro le cime leggermente innevate. Ora ci aspetta una bella sauna di benessere in hotel per poi continuare ad esplorare la Val di Non il giorno dopo!
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Luna di Lupi in giro