Nell’affascinante cittadina di Gaeta, non lontana dalle cime del Monte Orlando, esiste un luogo magico e incomprensibile. È la Montagna Spaccata, un’insolita e misteriosa fenditura nella roccia del promontorio. Il suo suggestivo itinerario ci porta nelle viscere della montagna, dove l’atmosfera si riempie di magia. Sei pronto a scoprire tutto sulla Montagna Spaccata di Gaeta? Ecco la sua leggenda e le informazioni utili per te (orari, prezzi, dove parcheggiare)!
Era da tanto che sognavo un viaggio a Gaeta. Lo desideravo da quando il mio ragazzo mi promise di portarmi con lui alla scoperta della sua terra d’origine. Dopo due anni, finalmente siamo riusciti a vivere uno dei viaggi insieme che più ci ha fatti felici. Ed è successo proprio durante il nostro on the road estivo tutto italiano, un itinerario tra la meravigliosa Val d’Orcia, Gaeta, Baia Domizia e la celebre Costiera Amalfitana.
La seconda settimana di vacanza arrivo sulle coste della Riviera d’Ulisse, dove nemmeno il più instancabile dei viaggiatori potè fare a meno di fermarsi. Come potevo farlo io? Fra i profumi della macchia mediterranea e le spiagge dorate di Gaeta, mi sono lasciata trasportare dalla pace e dall’armonia del mare. Ma Gaeta nasconde qualcosa di più, un’anima misteriosa e leggendaria, un luogo magico e “oltre le solite mete”!
La Montagna Spaccata a Gaeta: dove parcheggiare
Sotto il sole di metà pomeriggio, abbandoniamo il dolce far niente, per visitare l’affascinante Montagna Spaccata. Dalla Marina di Serapo, percorriamo Via Munazio Planco, addentrandoci nel Parco Regionale del Monte Orlando. Seguendo le indicazioni per il Santuario della SS. Trinità, troviamo facilmente parcheggio a pochi passi dalla chiesa.
Attenzione però. Il parcheggio non è così grande e nei weekend d’estate potrebbe non essere facile trovare posto. In questo caso, è possibile usufruire di un servizio navetta al costo di 1 euro nei mesi di luglio, agosto e settembre. La corsa parte nella piazzola alle spalle del parcheggio degli Spaltoni, in Via Lucio Munazio Planco, e termina al piazzale madonna Ausiliatrice nel cuore del Parco.
Assetati dalla calura estiva, ci rigeneriamo con una granita fresca al Bar del Professore. Dalla sua minuscola e sottile terrazza panoramica, ci affacciamo sulla grandiosa Spiaggia di Serapo. Il paesaggio è meraviglioso e l’orizzonte si estende fino all’estremità meridionale di Latina, con il Monte Circeo.
Montagna Spaccata a Gaeta: orari e prezzi
La Montagna Spaccata di Gaeta è visitabile gratuitamente tutti i giorni. Per la Grotta del Turco, dal recente blocco della discesa, si può invece lasciare un’offerta libera. Tuttavia bisogna far attenzioni agli orari per evitare di rimanere sull’uscio della porta! (09–11:45, 15–17:45)
Il Santuario della SS. Trinità
Gaeta è la “città dalle 100 chiese”, prediletta dai papi, dai vescovi e dai santi come luogo di culto e di rifugio. Giro l’angolo e ogni volta noto un campanile che spunta o una chiesetta sconsacrata, incastonata tra le abitazioni. Anche qui, sulle pendici del Monte Orlando, non poteva mancare un piccolo santuario costruito nell’XI secolo. È il Santuario della SS. Trinità, che apre le porte alla Montagna Spaccata.
Nelle viscere della Montagna Spaccata e la Mano del Turco
Respiro già un’atmosfera di lugubre mistero. Una scalinata di trecento gradini mi porta dal Santuario fino alle viscere più profonde della montagna. Gradino dopo gradino mi immergo nella spaccatura, quasi divento parte di questo piccolo canyon che mi ingoia. Sono rinchiusa in uno stretto antro, tra due pareti di roccia che se si chiudessero, combacerebbero perfettamente. Sopra di me, un leggero spiraglio di luce penetra dalla lunga e stretta fenditura. Noto, incise armoniosamente nella roccia chiara, alcune maioliche. Raffigurano le croci che accompagnavano la Via Crucis, e sotto di esse le frasi di Metastasio.
Ma è alla fine della scalinata che rimango affascinata da un’insolita forma impressa nella roccia. Cinque piccoli buchi e la sagoma di un palmo creano una strana mano sulla parete. È la Mano del Turco, legata ad una misteriosa leggenda!
La leggenda della Montagna Spaccata di Gaeta e della Mano del Turco
Si narra nel Vangelo che tanto tempo fa, al momento della morte di Gesù, il velo del tempio di Gerusalemme si squarciò, colmando con Cristo la distanza tra Dio e Uomo. Ma nello stesso momento, “la terra si scosse, le rocce si spezzarono…”. È a questo avvenimento, che ai cittadini gaetani piace attribuire la nascita della Montagna Spaccata. Ma il mistero della sua origine rimane ancora velato dall’incertezza.
Parecchi anni dopo, un marinaio turco approdò sulle coste di Gaeta. Da miscredente, il marinaio disdegnava l’origine sacra della Montagna Spaccata. E così, appoggiando la mano sulla parete della montagna, la roccia si sciolse sotto di essa. L’impronta del suo palmo e delle dita rimasero così impresse, come prova indelebile della leggenda.
Il giaciglio di San Filippo Neri nella Montagna Spaccata
Arrivo al temine della scalinata, e una nuova suggestiva atmosfera mi coglie di sprovvista. Qui, alcuni secoli fa, cadde una roccia dal promontorio, e si incastrò proprio nella fenditura della montagna. Su questa roccia, San Filippo Neri scelse di ritirarsi in preghiera per anni, isolandosi dal mondo. Dopo di lui, numerosi santi decisero di meditare in questo luogo misterioso, dove venne eretta la piccola Cappella del SS. Crocifisso.
La Grotta del Turco di Gaeta
A sinistra del Santuario della SS. Trinità, noto un piccolo antro con l’allettante insegna “Grotta del Turco”. Il custode ci racconta tristemente di come ora non si possa più scendere fino ai piedi della grotta. La scalinata di quasi trecento gradini che portava fino al mare si interrompe ora al trentesimo.
Ma dalla terrazza, si respira comunque aria di magia. Sotto di me, una grande grotta si apre a strapiombo. Ammiro la fine del tunnel e il mare blu, mentre resto in bilico sul tetto inesistente della grotta. Qui, nel Medioevo si nascondevano i pirati saraceni, per attaccare di sorpresa le navi in transito. E chissà quanta altra storia sarà passata sotto i miei occhi!
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