A pochi passi dalle famose Cinque Terre della Liguria, si nasconde un paradiso a pochi conosciuto. È il piccolo borgo di Monesteroli, che sorge isolato tra terrazzamenti, vigne e panorami meravigliosi. Raggiungibile solo via mare o da un impervio sentiero di 1100 gradini, mantiene intatta la sua meravigliosa bellezza naturale. Reggiti forte! Scopriamo insieme l’incantevole sentiero per Monesteroli, la vera gita “oltre le solite mete”!
Era da tempo che cercavo in Liguria una meta fuori dalle rotte turistiche, sconosciuta ai visitatori occasionali, e che mi riportasse tra bellezze incontaminate. Dopo aver visitato la piccola caletta nascosta di Lerici e l’incantevole borgo di Montemarcello, lontani dalle mete ricercate e di lusso, ecco che scopro una perla nascosta.
Monesteroli è venuto alla luce grazie al Fondo Ambiente Italiano (FAI), che lo ha candidato nella campagna de I Luoghi del Cuore. Io avevo già solcato le sue acque limpide con l’Aulufe, la barca del Very Nice Flat in Lerici, ma mai prima avevo percorso il suo sentiero dall’alto. Da lì, scenari infiniti si sono presentati davanti ai miei occhi. Ma per arrivarci, ho dovuto faticare giusto un po’!
Come arrivare a Monesteroli da Campiglia
Per arrivare a Monesteroli, si parte da Campiglia, il borgo più vicino per raggiungere la sua spiaggetta di rocce. Campiglia si trova in località Tramonti, tra Riomaggiore e Portovenere, a 420 metri sul livello del mare. Da Piazza della Chiesa, il panorama è senza confini: il mar Ligure si incontra col cielo azzurro in un orizzonte quasi impercettibile. Ed è con questo scenario nel cuore che partiamo alla volta del paradiso nascosto.
Il sentiero 4 b per Monesteroli
È da Via Tramonti che imbocchiamo il sentiero 4b per Monesteroli (535), seguendo le indicazioni per “Locanda Tramonti”. Da qui partono anche sentieri per Schiara e Riomaggiore. Scendendo invece per Via Tramonti, si arriva in poco più di mezz’ora alle spiagge di Persico e Navone. Lontane anche loro dalle rotte turistiche, ho resistito a stento alla mia voglia di vederle.
In qualche minuto mi ritrovo tra piante di mora e boschi di lecci, tra terrazzamenti a picco sul mare e vigneti quasi abbandonati. La pace mi circonda: nessun rumore, solo il canto delle cicale che celebrano la bellezza della Liguria. I riflessi del sole alto nel cielo brillano sulla superficie dell’acqua azzurra, mentre tutto intorno a me si trasforma in magia.
Ancora nel boschetto, un bivio col simbolo CAI disegnato fra i due sentieri ci fa esitare: la direzione giusta è a destra! A sinistra si imbocca invece un’impervia stradina verso la località di Schiara.
Poco dopo, ci ritroviamo su una strada carrabile, dove i segnali sono ben chiari: proseguire dritto per il sentiero 535, verso la Fontana di Nozzano e il Bivio 536 (Monesteroli).
Ma il percorso non vanta solamente un panorama mozzafiato e bellezze naturali indescrivibili, qui si trovano anche alcune tracce di rilevanza storica. È il caso della Fontana di Nozzano, costruita da Napoleone nel 1805 mentre si accampava nelle vicinanze. Se all’andata le lancio uno sguardo fugace, impaziente di arrivare a destinazione, al ritorno sarebbe stata la mia salvezza! A corto di acqua ed energie, la fontana ci ha ben rinfrescati dopo i 1100 scalini in salita.
La scalinata di 1100 gradini: Il sentiero 536 per Monesteroli è per coraggiosi
Non manca molto per Monesteroli! Solo 1100 ripidi e stretti gradini che ci separano dal paradiso sul mare. Giunti al bivio comincia l’ardua scalinata in discesa, segnata come sentiero CAI 536. La guardo e mi sembra che cada nel vuoto. Ma non è così. Piano piano, i gradini in pietra ci fanno strada tra la macchia mediterranea. Le facce esauste e sudate di chi sta già risalendo mi spaventa, ma non mi fermo.
Da qui la vista è meravigliosa: davanti a me i lontani tetti rossi di Monesteroli, il mare infinito, e nelle giornate più nitide l’orizzonte si allontana fino alla Corsica. A sinistra spuntano di tanto in tanto l’isola Palmaria, il Tino e scoglio del Ferale, una grande piramide di arenaria che affiora davanti alle coste di Schiara. A destra Punta Merlino, con le sue alte scogliere, la sabbia bianca e l’acqua cristallina.
Sono quasi a metà, e anche se ora la scalinata è tutta in discesa, le mie gambe cominciano a sentire il peso della fatica. I gradini diventano più alti e stretti e l’attenzione deve essere massima. Pensare che gli abitanti di Monesteroli percorrevano giornalmente questi scalini per ricongiungersi con la civiltà!
Ecco comparire il piccolo borgo, ora quasi disabitato. Dall’alto, spunta anche il simbolo di Monesteroli, lo scoglio Montonaio, che emerge orgoglioso fra rocce e mare trasparente. Un ultimo sforzo e ci siamo!
Mi tuffo nell’acqua turchese, tra stelle marine e occhiate (i pesciolini col puntino nero sulla pinna caudale). Ci siamo solo noi e loro, gli abitanti del mare. Nulla è più rigenerante che la freschezza e la pace che mi avvolgono. Ascolto solo l’infrangersi delle onde e il fruscio del vento. Una gelida corrente mi fa rabbrividire, ma la inseguo, fino a scoprirne l’origine. Nascosto da un’alta roccia, una sorgente d’acqua pura, sgorga da una lunga grotta che finisce forse nelle viscere della montagna.
Nulla di meglio: un piccolo paradiso della Liguria sconosciuto, lontano dalla massa turistica, proprio come piacciono a me, “oltre le solite mete”! Ma nel tardo pomeriggio, lo spettro del ritorno, dei 1100 gradini in salita, incombe sui nostri pensieri.
Il sentiero per Monesteroli: Consigli utili
- Portare tanta acqua, magari una delle due congelata, così che rimanga fredda durante il corso della giornata
- Portare pranzo al sacco
- Avere scarpe da ginnastica ed eventualmente scarpette da scogli
- Se necessario, portare bastoni per la camminata. Una volta scesi, si potranno usare per costruire una capannina per l’ombra.
- Non soffrire di vertigini, ma armarsi di tanta forza di volontà!
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